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LA POLITICALLY CORRECT SPIEGATA A MIO FIGLIO

Immagine del redattore: Paolo StoriaPaolo Storia
Ho un figlio di sei anni e come tutti gli altri bambini mi fa spesso domande. Un giorno gli venne in mente di chiedermi come mai sulla terra noi umani non siamo tutti uguali. Io non sono razzista anzi, siccome sono un papà moderno e spiritualmente credente nella politically correct ho spiegato nel migliore dei modi perché siamo diversi. Ovviamente non volendo indicargli che “il mondo è bello perché è vario”, non volendo indicargli che Dio ci ha fatto diversi per razza, lingua e cultura e che proprio questo rende la terra così profondamente bella nella sua diversità, gli ho inventato la storia che qualsiasi genitore politically correct potrebbe narrare al proprio figlio, mah… – Papà come mai alcune persone sono tutte nere? Certo non potevo dirgli che gli Africani o Sud Americani sono di diverso colore in quanto la loro razza proviene da un ceppo diverso dalla nostra che è quella Caucasica, allora gli ho risposto… – Vedi papà quelle persone provengono dall’Africa o dal sud America e siccome lì fa tanto caldo quasi tutto l’anno, come succede per noi che l’estate ci abbronziamo, loro sono diventati neri perché si sono bruciati stando troppo spesso esposti al sole. Infatti papà quando si va nel deserto ci si copre proprio per non bruciarsi. Mio figlio mi ha guardato con un po’ di diffidenza, poi ricordandosi di un libro che abbiamo letto in passato dove c’erano i Tuareg gli uomini del deserto che andavano in giro tutti coperti, mi ha risposto: – Papà non voglio andare mai in Africa ma non per evitare di diventare nero ma perché chissà quanto hanno sofferto quando si sono bruciati. Pensando che fosse finito qui, sospirando anche per oggi ce l ho fatta, mi guarda e mi chiede: -Papà perché i cinesi, i giapponesi hanno gli occhi di una forma diversa dalla nostra? Allora, in quel momento pensai che la politically correct fosse una cacata pazzesca e che non possiamo continuare a credere che non esistono distinzioni di razze e che siamo tutti uguali, non per niente, già tra e me e mio fratello ci sono tante somiglianze ma anche tante caratteristiche sia fisiche che ideologiche che ci rendono diversi, allorché, pensando che un papà del 2000 è diverso, o è uguale agli altri? ora sono confuso anch’io!!! continuai: -Devi sapere figlio mio che in quei paesi si mangiano sempre le mandorle, questo ha comportato l’affinamento dell’occhio cosiddetto a mandorla. Allorché mio figlio riguardandomi in maniera pensierosa mi fissa e dice: – è vero papà! se ci pensi quando andiamo nei ristoranti cinesi cosa troviamo? Pollo alle mandorle, spaghetti con mandorle, dolci con mandorle, per fortuna che io non mangio le mandorle. Ora…., il problema che mi pongo non è quella della politically correct e nel pensare che ogni individuo sulla terra sia uguale o diverso, sicuramente non siamo tutti uguali e un giorno magari le razze si mischieranno al tal punto che faremo difficoltà nel capire da dove proveniamo e come eravamo, proprio come facciamo noi quando andiamo a ritroso nel tempo per capire da dove provengono i nostri antenati per capire chi siamo noi oggi; il punto fondamentale di tutto ciò è : cosa penserà mio figlio quando scoprirà che per colpa della politically correct e per non essere chiamato razzista (termine dispregiativo con significato diverso di razza e che la gente incolta li accosta a sinonimi) ho dovuto inventare questa storia? 
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