Recensione
Il ragazzo “che non è più un ragazzo” sta per diventare padre e stringe un patto con la moglie : se il nascituro sarà femmina il nome lo deciderà lei, caso contrario il nome sarà deciso da lui. Una volta scoperto che il figlio sarà maschio, il ragazzo “che non è più un ragazzo” inizierà il suo viaggio.
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Un viaggio nel presente alla scoperta di un passato. E’ questo il cammino che affronterà Marino, il protagonista del romanzo, per trovare un nome al suo futuro figlio. Un tuffo nel ventennio fascista, ci riporterà a vivere la storia di due fratelli, Fascista uno Comunista l’altro. I silenzi tra i due fratelli e i misteri di una famiglia saranno celati e svelati nel viaggio del ragazzo, che seguirà le tappe di Marino e Almo, rispettivamente suo nonno e suo zio. Il protagonista guarda al passato della sua famiglia per trovare il nome giusto da dare a suo figlio. Chi sarà il buono e chi sarà il cattivo. Due vite lontane, divise dal colore di una bandiera ma che in realtà saranno simili.
Un romanzo pieno di pathos a tratti commovente.
Bravissimo l’autore a incastonare passato e presente sovrapponendo le due realtà.
Il silenzio di averti accanto è una saga famigliare di racconti epici legati alla famiglia Marinelli; una storia che sarà riscritta grazie alle scoperte del protagonista di segreti celati nei silenzi e sfocerà nel finale con un nome che darà nuova vita alla famiglia.
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