Di famiglia nobile il ceppo dei Bava Beccaris sembrava destinato a restar sconosciuto ai più, da secoli al servizio dei Savoia, quando nel 1898 un generale della casata rimase di colpo, nella scena mondiale e nazionale, nella nostra storia.
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Fiorenzo Carlo Giuseppe Bava Beccaris nacque a Fossano in provincia di Cuneo il 17 Marzo 1831, trent’anni prima dell’unificazione d’Italia. Il ceppo materno vantava una generazione di guerrieri così che F. entrò a 14 anni nella Regia accademia militare di Torino, istituita da Vittorio Emanuele I era considerata l’élite delle scuole per chi volesse proseguire la carriera nelle armi. La carriera militare di F. è molto rapida, susseguita da momenti di pace e momenti di guerra, nel 1850 è già sottonente e tenente l’anno dopo conseguendo anche la laurea in matematica presso la scuola di Applicazione d’artiglieria e genio. Nel 1855-1856 partecipa alla guerra in Crimea e nel 1859 nella seconda guerra d’indipendenza acquistando al termine il grado di Capitano e la medaglia d’argento al valor militare. Diventò maggiore nel 1862 e prestò giuramento al Regio esercito d’Italia nel 1863. Si distinse nel 1866 nella terza guerra d’indipendenza a Custoza e guadagnandosi la croce di Cavaliere dell’ordine militare di Savoia, mentre il regno d’Italia allargò i suoi confini ottenendo il Veneto dall’Austria. Nel 1969 uscì in stampa le Considerazioni sull’ordine militare del Regno, molto critico sulla recente unificazione sottolineando che le masse popolari ancora non si sentivano unite sotto una sola bandiera, F. ne illustrò i pro e i contro e suggeriva un rimedio. La strada ormai era in ascesa. Nel 1872 divenne tenente colonnello e nel 1876, nominato da poco colonnello, conobbe Francesca Casanova sorellastra della principessa Cristina di Belgioioso. Per F. fu un colpo di fulmine che lo portò,dopo un fidanzamento lampo, a sposare all’età di 45 anni la giovine.
Nel 1882 F. fu nominato maggiore generale e nel 1887 tenente generale, la sua carriera procedeva ormai a passo veloce mentre l’Italia, tra guerre coloniali ( sconfitta di Dogali) e aumenti delle tasse ( tra i quali quella sul frumento), versava in condizioni pessime aumentando sempre più il malcontento popolare.
Nel maggio 1890 prese il comando della divisione militare di Roma e successivamente quella di Ancona. Proprio qui nel 1894 dopo alcune sommosse popolari che culminarono con l aggressione al sindaco della città, Bava Beccaris si rifiutò di aprir il fuoco sulla folla e la decisione gli valse il biasimo da parte dell’opinione pubblica che si aspettava un’azione più dura.
Nel 1895 gli venne assegnato il III corpo d’armata di stanza a Milano proprio nella città più calda di quel periodo per via delle continue agitazioni popolari. Nel 1898 Milano vide una continua serie di manifestazione, tutte fermate con cariche della polizia. Il 5 maggio a Pavia nei tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine cadde ucciso dalla polizia un giovane studente universitario, figlio del deputato radicale Giuseppe Mussi, vicepresidente della camera. La notizia arrivò subito a Milano che accese un fuoco destinato a durare per giorni. Il 7 maggio Bava Beccaris nominato regio commissario straordinario dichiarò lo stato d’assedio e l’8 maggio l esercito ricevette l ordine di smantellare ogni assembramento di persone superiori alle tre unità, cosi che entrarono in azione i cannoni, con la disposizione di sparare sulla folla, composta in questi casi anche da donne, bambini e anziani. Il numero esatto dei morti ancora oggi non è chiara ma alcuni giornali d’allora parlavano di circa 500 unità e quasi il doppio dei feriti.
Poco meno di un mese dopo, il generale Bava Beccaris fu insignito dal Re Umberto I <<la Croce Militare di Grand’ufficiale dell’ordine militare di Savoia, per rimeritare il grande servizio che Ella rese alle istituzioni ed alla civiltà e perché Le attesti col mio affetto la riconoscenza mia e della patria>> e il 16 Giugno lo nominò senatore. Forse fu propria questa decisione ad armare 2 anni dopo la mano dell’anarchico Bresci e ad uccidere sua maestà. Intanto F. lasciò il servizio attivo nel 1899 e fu collocato a riposo nel 1902. Divenne membro del consiglio dell’ordine militare dei Savoia e nel 1911 pubblicò il saggio Esercito Italiano. Fiero interventista durante lo scoppio della prima guerra mondiale e nell’ottobre del 1922 fu uno dei generali a consigliare a Vittorio Emanuele III di affidare il governo a Mussolini. Fiorenzo Giuseppe Carlo Bava Beccaris si spense a 93 anni a Roma nel 1924 ed oggi riposa a Fossano nella tomba di famiglia. Anche dopo un illustre carriera il popolo lo ricorderà per sempre per le giornate di Milano e con le rime di una canzone popolare << Alle grida strazianti e dolenti/di una folla che pan domandava/ il feroce monarchico Bava/ gli affamati col piombo sfamò>>.
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